Nel mese in cui il mio blog compie un anno di vita voglio parlarvi di un libro che, in qualche modo, ha contribuito alla nascita e di ciò che vedete e leggete oggi. Il libro in questione è, in realtà, una raccolta di racconti e l’autore non può neppure essere definito uno scrittore di professione: sto parlando di “Tipi non comuni” scritto da Tom Hanks. Proprio lui, Tom Hanks l’attore di Hollywood.
Non c’è bisogno che dica molto sull’autore: attore e volto di capolavori del cinema, doppiatore, sceneggiatore, produttore, Tom Hanks è un istrionico protagonista del mondo di Hollywood – e non solo di quello. Molti, però, non sanno che Hanks e anche un bravissimo novellista e che i suoi racconti brevi, oltre a finire nella raccolta di cui sto per parlarvi, sono spesso sulle pagine di diverse testate americane.
“Tipi non comuni”: campionario di fisse e bizzarrie
Amo Hanks e i suoi film, e per questo motivo i miei genitori, qualche anno fa, pensarono bene di regalarmi la sua raccolta di racconti. Di solito diffido di cantanti, presentatori o attori che si mettono a scrivere libri – siano esse anche solo autobiografie. Nella migliore delle ipotesi si tratta di lavori mediocri, nella peggiore è opera di ghostwriter che si nascondono dietro il nome illustre che si prende tutto il merito e tutta la ricompensa.
Come ho detto, questo libro non l’ho comprato io ma mi è stato regalato. A dispetto delle premesse, l’ho letto tutto di un fiato (è uno dei pochi libri a cui ho concesso anche una rilettura dopo qualche anno) e l’ho amato moltissimo.
I protagonisti dei racconti non sono eroi o personaggi illustri: sono persone comuni – o meglio, NON comuni, come suggerisce il titolo. C’è chi sogna di andare nello spazio (e incredibilmente ci riesce, seppur con pochi mezzi), chi nasconde un segreto e chi cerca di colmare il vuoto della propria solitudine in modo originale. C’è chi ha visioni del futuro, e chi è rimasto ancorato a un passato troppo glorioso per essere vero. I volti, i luoghi e i colori di questa raccolta di racconti sono mille, ma il filo rosso che li unisce tutti è uno solo: le macchine da scrivere.
In ogni racconto, a un certo punto, compare una macchina da scrivere – magari anche se solo sullo sfondo. È il segno concreto dell’ossessione dell’autore con questi aggeggi ormai fuori produzione, ma il cui fascino resta eterno.
Cosa c’entra questo libro con il mio blog?
Ho rubato un paio di cose a Tom Hanks e al suo libro anni fa, quando questo blog non esisteva e non era nemmeno nei miei pensieri. Innanzitutto, e credo sia scontato, l’ossessione per le macchine da scrivere. Subito dopo aver finito la lettura di “Tipi non comuni”, mi sono messa alla spasmodica ricerca di una macchina da scrivere, perché ne volevo assolutamente possedere una.
Non è stata un’impresa facile, ma alla fine sono riuscita a trovare la mia “Olivetti Lettera 35” in un negozietto di antiquariato e roba vecchia a Largo Maddaloni a Napoli – impolverata e sporca ma ancora perfettamente funzionante. Sempre a Napoli, poi, c’è ancora un negozio Olivetti che vende i nastri inchiostrati per farla funzionare.
Quando ho collaborato con Cristina, la realizzatrice del logo che vedere qui sul blog, mi è venuto spontaneo suggerirle di disegnare una macchina da scrivere. Non avrei saputo pensare a un logo diverso da questo.
Un’altra cosa che ho rubato a questo libro e che mi sono portata dietro tutti questi anni fino a trasportarla nel blog è stato il titolo di un racconto: “Le meditazioni del mio cuore”. Questo era il nome della mia raccolta di raccontini quando era solo una cartella segreta nel mio computer, ed è diventato il nome dell’angolo del blog dedicato ai racconti inediti che pubblico ogni mese.
Insomma, possiamo dire che questa lettura, oltre ad avermi tenuto una piacevolissima compagnia mi ha cambiato un po’ la vita. Quindi, grazie Tom Hanks!
Se vi ho incuriosito con le mie chiacchiere, potete acquistare la raccolta di racconti “Tipi non comuni” al link qui sotto: