La scorsa settimana si è svolta a Napoli, negli spazi della Stazione Marittima, la quarta edizione di Napoli Città Libro, il Salone del libro e della piccola editoria. Il salone è stato organizzato, come anche nelle passate edizioni, dall’associazione Liber@Arte e diretto dagli editori Rosario Bianco e Alessandro Polidoro.
Quattro giorni (13-16 aprile 2023) in cui si è dato ampio spazio all’editoria indipendente, agli autori emergenti, ai giovani. Grazie al mio blog ho avuto la possibilità di partecipare all’evento, di seguire la cerimonia di inaugurazione e di intervistare uno degli organizzatori. Ecco come è andata.
Napoli Città Libro: punto di incontro di autori ed editori
Napoli Città Libro ha rappresentato la mia prima esperienza a un salone dell’editoria – quindi per me è stato tutto nuovo e sorprendente. Ho avuto la possibilità di conoscere dal vivo molti editori, napoletani e non, e di parlare con questi. Ho comprato libri interessanti e molto ben fatti, mentre altri mi sono stati regalati. Infine, mi sono presentata per la prima volta come blogger e, grazie al pass riservato alla stampa, ho avuto occasione di fare incontri molto interessanti.
Fra gli incontri più significativi della mia giornata al Salone non posso non menzionare quello con gli editori della casa editrice Coppola. Si tratta di una casa editrice nata in Sicilia negli anni ’80 e trapiantata in Campania dopo la morte del fondatore. Ciò che mi ha maggiormente colpito è stata la cura delle copertine e delle grafiche, unita alla creazione di formati di libro particolarissimi che sono il tratto distintivo della casa editrice.
Ho conosciuto la serie dei Fiammiferi, racconti meno noti di grandi autori in formato tascabile; le Biglie, serie di libri accomunati da un unico filo rosso, le cui copertine si uniscono a formare un unico grande disegno; le musicassette Hit Parade Mixed by Coppola, compilation di racconti (sempre in formato tascabile) che si leggono in “lato A” e “lato B” – proprio come le cassette di un tempo. Insomma, una casa editrice che, oltre a offrire testi di alta qualità e grandi classici, sorprende il lettore anche con grafiche e formati inusuali.
Di questa casa editrice ho acquistato “I Delitti della Rue Morgue”, classico di Edgar Allan Poe (la cui copertina va a unirsi a quella di altri tre volumi dedicati al mondo del giallo) e una musicassetta dedicata agli autori di letteratura inglese, che ho regalato a mia madre.
Un altro incontro interessante è quello con Jason Forbus, direttore della casa editrice Ali Ribelli. Avevo già conosciuto questa CE poiché ho intervistato uno dei suoi autori, Pasquale Scipione, per una delle testate con cui collaboro. Con il signor Forbus abbiamo parlato di letteratura contemporanea, di mare e di Gaeta. Mi ha regalato alcuni libri della casa editrice, di cui vi parlerò prossimamente.
Quattro chiacchiere con il direttore di Napoli Città Libro
Nella prima giornata di Napoli Città Libro, ho intercettato il direttore del Salone, Rosario Bianco (fondatore della casa editrice Rogiosi), che mi ha concesso una breve intervista.
Questa edizione è dedicata a Piero Angela. Cosa avete pensato di organizzare per questo divulgatore?
Abbiamo organizzato una tavola rotonda con professori universitari che hanno creato, insieme alla mia casa editrice, una collana chiamata “Schegge di conoscenze”. L’obiettivo era quello di rendere accessibili al grande pubblico lavori che solitamente si trovano pubblicati su riviste scientifiche internazionali. La collana comprende testi su Dante, sulla matematica, ma anche sulla ricerca in merito a malattie cardiocircolatorie o al diabete – il tutto trattato con un principio divulgativo.
Contemporaneamente, con gentile concessione del media partner Rai Teche, sono stati proposti agli avventori del Salone alcuni filmati esclusivi di Piero Angela – interviste, reportage sulla divulgazione scientifica.
Quale è stato il motore che vi ha spinto a scegliere gli autori?
Abbiamo cercato di fare un’offerta variegata, per rispondere un po’ a tutte le esigenze di chi si avvicina al libro. Alcuni degli autori sono napoletani (la presenza degli editori napoletani è forte). Ma abbiamo anche tre candidati al premio Strega e tantissime presentazioni di autori non campani. In alcuni casi non c’è la presenza dell’editore, ma abbiamo comunque ospitato l’autore e il suo libro.
Abbiamo cercato di rimanere in linea con il titolo e il tema del Salone – Tempeste. Viviamo immersi in un contesto di forte rivoluzione del nostro quotidiano (tempeste tecnologiche, sociali, climatiche) e abbiamo scelto testi e autori che potessero parlare proprio di questo.
Questa edizione ha visto la presenza di tantissimi giovani e delle scuole…
Il nostro obiettivo principale era quello di coinvolgere i ragazzi. Sono un pubblico interessante, e poi attraverso i ragazzi possiamo costruire il mondo di domani – è bene offrire loro una possibilità di avvicinarsi allo strumento libro per formarsi e crescere.
Ai libri abbiamo affiancato dei laboratori. I primi tre giorni del Salone sono stati dedicati ai laboratori con i ragazzi delle scuole, che abbiamo tarato in funzione dei desiderata dei ragazzi. Abbiamo messo a punto laboratori sul fumetto e sulla scrittura creativa, ma abbiamo dato anche spazio ai social media – per esempio, a come presentare un libro su TikTok.
Ma non solo. Abbiamo coinvolto i ragazzi anche come accompagnatori alla lettura, presenti nelle sale delle presentazioni, e come tirocinanti nell’area degli stand. Abbiamo dato ai giovani la possibilità di lavorare all’interno di un Salone del libro – un modo per responsabilizzarli e per farli entrare nei meccanismi di una grande fiera.