Si è concluso ieri il FLIP 2022, la seconda edizione del Festival della letteratura indipendente che si è svolto a Pomigliano d’Arco, il paese in cui vivo. Tre giorni ricchissimi di incontri con autori, editori, traduttori e fumettisti. Un’occasione imperdibile per chi ama la letteratura ed è voglioso di vedere più da vicino l’immensa macchina che sforna i libri.
Ho cercato di partecipare a più eventi possibile, di parlare con scrittori ed editori, di scambiare con loro i contatti per poter parlare meglio (su questo blog) dei loro progetti e delle loro splendide iniziative. Mi è impossibile parlare menzionare tutte le voci che ho avuto il piacere e l’onore di ascoltare dal vivo, mi limiterò a parlare di ciò che mi ha colpito di più e che voglio condividere con voi.
Imparare da e con i fumetti
FLIP 2022 si è aperto con la presentazione di una splendida graphic novel rivolta ufficialmente agli adolescenti, ma che ha molto da dire anche a noi grandi. Il titolo è “Per sempre” e i suoi creatori, entrambi presenti, sono Assia Petricelli (autrice del testo) e Sergio Riccardi (illustratore). È un fumetto, certo, ma anche e soprattutto una storia di formazione che segue il cliché tipico di molte storie per ragazzi: l’estate del primo amore.
Protagonista è Viola, una ragazza di 16 anni che va in vacanza in un villaggio turistico di un imprecisato sud Italia. Viola non ha mai avuto esperienza con l’amore, e le sue aspettative di iniziare una storia con Fabio, un suo compagno di scuola che le piace tanto, vengono completamente stravolte dalla conoscenza di nuovi personaggi.
Nel corso delle vacanze, Viola si conferonta con vari modelli di relazione. C’è quella “tradizionale” ma ormai stanca rappresentata dai suoi genitori. C’è quella che sembra in apparenza perfetta ma che nasconde dei lati oscuri e tossici. Infine, c’è un modello positivo ma non convenzionale rappresentato da due donne, che daranno alla ragazza le risposte che sta cercando sulla vita e sull’amore.
So che tutto quello che dico e scrivo può lasciare delle tracce profonde, perché i miei lettori sono in un’età di grandi trasformazioni – spiega l’autrice, Assia. – Quello che volevamo trasmettere era un valore positivo, la possibilità che l’amore sia anche altro. Ma questo dipende tantissimo da noi adulti, non solo dai ragazzi. “Per sempre” è un libro che parla molto anche agli adulti.
Potete acquistare questa meravigliosa graphic novel QUI.
La mattinata è proseguita con la simpatia di Daniele Bonomo, in arte GUD. Fumettista, disegnatore, “insegnante” un po’ sui generis, Bonomo ha tenuto una vera e propria lezione di fumetto ai bambini (e agli adulti) per presentare il suo manuale “Come creare fumetti. Guida pratica per scrivere e disegnare storie”.
Armati di matita e foglio bianco, ci siamo cimentati con la realizzazione del nostro personaggio a partire dalla realtà, dalle figure geometriche, da un oggetto e addirittura da uno scarabocchio! Inutile dire che, malgrado il maestro d’eccezione, i miei risultati non siano stati molto gradevoli.
Potete acquistare il manuale di GUD a questo link.
Voci afghane al FLIP 2022
Il pomeriggio del FLIP 2022 ha visto la presenza di diversi ospiti internazionali, che hanno parlato della loro esperienza come migranti e profughi. Fawad e Raufi e Najeeb Farzad, entrambi afghani, hanno lasciato tutti e due il Paese nativo inseguendo un sogno di pace e di libertà e sono diventati scrittori in Italia.
Fawad e Raufi ha voluto condividere con noi la sua toccante storia personale. Dopo aver vissuto un’infanzia da profugo in Pakistan, senza diritti né libertà, nel 2001 è tornato nel suo Paese dove ha potuto studiare e laurearsi, divenendo professore di letteratura persiana. Eppure, anche se i talebani erano in silenzio, Fawad sentiva di non avere la pace, la libertà – due valori per lui necessari e imprescindibili. Ecco perché, nel 2015, si è messo in cammino con in tasca il sogno dell’Europa, terra di libertà e democrazia.
Avrei potuto trovare rifugio in uno dei Paesi vicino all’Afghanistan – spiega. – Lì avrei forse vissuto nel benessere, avrei avuto assicurati pane e formaggio, ma non sarei vissuto da uomo libero. Questi sono Paesi poveri culturalmente, e senza la cultura io non so vivere.
Najeeb Farzad, invece, è fuggito dall’Afghanistan solo l’anno scorso, quando nel Paese i talebani hanno preso il potere. Scrittore già in patria, anche lui ha fatto un viaggio rocambolesco con la moglie e i due figli, sempre in contatto con associazioni culturali italiane che gli hanno permesso infine di raggiungere il nostro Paese.
Insomma, due storie molto toccanti che hanno ammutolito per qualche momento lo spirito gioioso e di festa del FLIP. Ma, del resto, la cultura è anche questo: dare voce a chi non ha voce, condividere storie dolorose, scuotere le coscienze.
Leggere per imparare a convivere
Il secondo giorno del FLIP 2022 si è aperto con due bellissime riflessioni rivolte principalmente ai più piccoli, ma che anche noi grandi dovremmo fare e che riguardano la vita nella comunità. La prima ce la porta Daniele Aristarco con il suo “Piccolo dizionario della politica”. Si tratta di un vademecum rivolto a bambini e ragazzi per iniziare a capirci qualcosa di parole come referendum, coalizione, Destra e Sinistra, populismo e così via. Si tende infatti a pensare che i bambini siano troppo piccoli per comprendere la politica, e invece è solo perché noi non riusciamo a spiegarla in modo giusto – magari perché siamo i primi a con capire nulla o quasi! Ricordiamoci che i bambini sono gli adulti di domani: tutto ciò che apprendono da piccoli lo porteranno con sé nella vita adulta.
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Un altro momento di riflessione sulla comunità e, in particolare, sui pregiudizi ci è stato dato dalla emozionante lettura de “La vera storia della strega cattiva”, fatta dal suo autore Luca Tortolini. Una rilettura della fiaba di Hansel e Gretel che tutti conosciamo. Stavolta però ci mettiamo nei panni inediti della strega che, all’inizio, non era altro che una bambina brutta abbandonata dai suoi genitori. È stata la società ad attribuirle lo stigma della strega, al punto tale che ha finito per crederci anche lei e si è impegnata al massimo per svolgere bene il ruolo in cui gli altri, senza neppure conoscerla, l’avevano ingabbiata. Una storia molto bella e toccante, che ci mostra quanto male possano fare i pregiudizi e le parole sbagliate.
Potete leggere “La vera storia della strega cattiva” acquistando QUI il libro.
La strenua ricerca della verità
Ma sabato è stato anche il giorno dell’autore più atteso, Roberto Saviano. Lo scrittore ha presentato il suo libro “Solo è il coraggio”, dedicato alla storia di Giovanni Falcone e del pull antimafia. Come ha spiegato lui stesso, il suo intento è quello di prendere per mano il lettore e metterlo dentro la storia che sta raccontando – in questo caso, una storia di criminalità e di sangue. Prima dell’impegno di alcuni uomini eccellenti, il crimine organizzato era visto come il più inviolabile dei poteri. Da qui la straordinarietà del gesto di Falcone e degli altri: riuscire in un’impresa considerata impossibile.
Falcone non è un eroe, ci tiene a sottolineare Saviano. È un uomo come tutti, con i suoi difetti, ma che ha avuto il coraggio di scegliere da che parte stare nonostante la paura. Parlare di mafia in un tempo in cui questo argomento era tabù e non veniva menzionato neppure al telegiornale. Questo è stato un atto di coraggio.
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Sulla letteratura contemporanea
L’ultima giornata del FLIP 2022 ha visto svolgersi, tra gli altri, un interessante dibattito sulla letteratura contemporanea. Protagonisti Riccardo Cavallero (editore, fondatore di SEM), Dario De Marco (giornalista, scrittore), Antonio Esposito (editor) e Stefano Petrocchi (segretario del comitato direttivo del premio Strega).
I quattro, ognuno dal suo punto di vista professionale, hanno provato a dare una risposta al dubbio che attanaglia il nostro presente: la “vera” letteratura è morta? In un surplus di autori emergenti, case editrici che nascono e muoiono alla velocità delle zanzare, festival e premi letterari che spuntano come funghi, libri spacciati per fondamentali che ri rivelano poi carta straccia, che senso ha ancora scrivere, farsi pubblicare, comprare libri?
Le fila del discorso possono essere riassunte in una riflessione fatta, un centinaio di anni fa, dallo scrittore e poeta Rainer Maria Rilke. Lo scrittore deve scrivere solo se ha qualcosa da comunicare, senza preoccuparsi troppo dei lettori e degli editori e dei premi letterari. Come suggerito anche da Cavallero, scriviamo per i lettori del futuro, per chi ci leggerà domani – se avremo ancora qualcosa da raccontare alla posterità.